19 giu 2015

Junk Food Top Five - Roba da bere alla ciliegia

Come molti di voi sanno, o dovrebbero sapere, il sottoscritto per il cibommerda ha una netta predilizione, o per dirla alla Club Dogo, spruzza di prepotenza.
In Italia, ovviamente, la roba migliore non arriva nemmeno per sbaglio, quindi appena arrivato qui ho potuto lanciarmi a capofitto su tutto quello che mi ero perso negli ultimi tempi, ragion per cui di top five - junk food ve ne beccherete una quantità industriale, più o meno quanto il gelato Häagen-Dazs.

Questa settimana vi condurrò nel mondo dolce e dal retrogusto medicinale della roba da bere alla ciliegia.  
Sì, scrivo roba da bere perché bibite o bevande fa troppo topolino primi anni '80. 




NUMERO 5 - Pepsi MAX cherry






Sì, lo so, già al "no sugar" la metà di voi avranno scosso la testa bofonchiando "massenzazzuccherononèmmerdavera", ed in parte è così, ecco perché se ne sta qui sul fondo della nostra classifica, anche se oggettivamente non è malvagia e, soprattutto, senza zuccheri vuol dire culo parato in caso abbiate sensi di colpa o vogliate fingere di dare un senso alla palestra e alla corsa.


voto complessivo:

 

 

NUMERO 4 - Dr Pepper Cherry

 


Il Dr Pepper è una mia fissazione, e so che a metà dei palati del mondo crea al solo pensiero schizzi di vomito misti ad imprecazioni. Quello alla ciliegia, poi, è ancora più assurdo. Praticamente è come infilarsi in bocca un intero barattolo di Tuttigusti+1 e cercare di capire dove si trovi quella al cerume, che però per fortuna è nascosta bene. Assolutamente delirante, ma come direbbe Proietti: a me, me piace.




voto complessivo:




NUMERO 3 - 7up Cherry

 




E che gli vuoi dire a questi, che, su una roba alla ciliegia ci piazzano pure il nazifaccino di Tiësto? BRAVIH, appunto, anche senza aver fatto video di sorta. Il sapore è migliore degli altri due, sembra anche un filo meno finta delle altre ma, ahimé, il limone incasina tutto rendendola un po' troppo acidula per i miei real gusti di assaggiatore di morte.




voto complessivo:



NUMERO 2 - Mountain Dew Code Red

 


Questa, ragazzi, è la vera morte in lattina.
Pensate alla Red Bull, che crea dipendenza nonostante sappia di detersivo per piatti misto a olio da lampada in pura balena. Ecco, questo, oltre a quel curioso side effect, è anche buonissimo. Urlate tutti quanti aiuto assieme a me, perché dopo una lattina di questa cosa non dormirete per tre giorni, ma ne sarà valsa la pena. Oh, se ne sarà valsa la pena. Unica pecca: non è praticamente presente sul mercato Europeo. 



voto complessivo:



eeeeeendeuinneriiiiiis... 
rullo di cartoni


NUMERO 1 - Coca-Cola Cherry/Cherry Coke 

 


Questa meraviglia del junk arriva addirittura dal 1985, e si tratta della terzogenita dei prodotti targati Coca-Cola. All'incirca nel 1998 furono fatti dei sondaggi per farla arrivare anche sul mercato italiano, ma ovviamente sapete tutti com'è andata a finire.
La Cherry Coke è assolutamente la mia preferita: sapore perfetto, controindicazioni tipo dipendenza mortale limitate e ha anche quella ciliegiona simpatica proprio sotto il logo base: come si può dirle di no?



voto complessivo:


10 feb 2015

Neve

Di rado aveva amato la neve quanto quell'anno.
Da dove veniva lui non nevicava, e il cielo si limitava a piangere enormi ghiaccioli di ammoniaca che un po' tutti tentavano di evitare.
Morire non piace molto nemmeno a noi, amava pensare mentre sorseggiava una delle sue tazze di aceto balsamico bollente. 
Era un piacere che d'abitudine teneva per sé, dato che là dove si trovava i beviacido non erano particolarmente apprezzati.
Il loro pianeta era vittima incolpevole della A∞, superstrada di recente costruzione che congiungeva i versanti più estremi della galassia e che gli abitanti della sua nuova casa avevano tanto caldeggiato, e quindi che fai, passi da un'altra parte? Ma no, dopo tutti questi calcoli, che si spostino loro insomma, il progresso non si ferma davanti ad un pianeta o due, e poi ne beneficeranno anche loro, vedrai caro mio come saranno contenti.
E così, curioso caso di salvezza per turismo, si era ritrovato proprio là mentre il suo pianeta e la stragrande maggioranza di quegli ebeti che vi vivevano veniva fatto saltare per aria, senza che a molti interessasse. 
Ecco, già lo so, ora voi penserete che il nostro amico abbia un enorme conto in sospeso con quegli alieni cattivi colpevoli di avergli detonato casa mentre era via, che mediti vendetta e programmi una sorta di patriottica rivalsa. Beh, non potreste essere più in errore di così: i suoi stupidi, arretrati e retrogradi simili erano per lui fonte costante di imbarazzo, e, per dirla in maniera franca, gli stavano enormemente sui coglioni. Stavano anche perché, a parte alcuni profughi male in arnese giunti sui astronavi scassate e costretti a mendicare nei luoghi più ricchi della galassia stessa, non ne erano rimasti molti. E ne era grato, enormemente grato, perché se ne fossero arrivati molti avrebbe dovuto estirpare loro le antenne a morte e turare loro le branchie fino a soffocarli, perché gli umani erano troppo buoni da mangiare, e se tanti come lui fossero giunti sulla Terra, beh, sarebbero finiti prima.