Leggendo questo titolo potreste pensare
che si tratti di un chissà quale articolo di confessioni o similia,
e forse non è nemmeno del tutto scorretto, vedete, sono quelle
piccole perversioni di ognuno, che ognuno ha e magari non ammette,
quelle assolutamente innocue e di cui ci vergogniamo un filo ma senza
preoccuparci in alcun modo.
Il centro, il core è l'arrivo della
nuova M5 a Milano.
L'idea di costruire questa nuova linea
in una zona di Milano fino a ieri, diciamo, franca dato che si trova
in mezzo ai due vecchi rami Giallo e Rosso, risale al 1999, ma solo
nel 2013 una cordata, chiamiamola così ché sembra andare di moda,
di industrie quali Ansaldi, Ansaldo Sistemi, Ansaldo Breda, Alstom,
ATM e Torno si sono unite con il fine di dar vita a questo progetto.
Nel 2006 arriverà l'ok al progetto e
quindi lo stanziamento dei finanziamenti, mentre per il via alle
macchine si aspetterà sino al luglio del 2007, ma solo nella tratta
già oggi completata.
Ma di questo probabilmente vi interessa
fino ad un certo punto, il succo è che, finalmente il 10 febbraio la
linea lilla ha preso vita.
Ovviamente alle nove e tre quarti ero davanti ai cancelli, fra la calca generale dei curiosi del primo viaggio, che scopro là non sarebbe stato alle dieci, ma alle 11. Ecco, provate ad immaginarvi un pestaggio violento, di quelli da film: NON CI ANDRETE NEMMENO VICINI!
Gli anziani per queste cose sono decisamente peggio di qualunque gruppo di bulletti americani, dato che coniuga un potenziale insulto alla modernità, quindi ai giovani, e un completamento dei lavori pubblici “che ai miei tempi si facevano meglio”.
Ma superata l'onda ultramillenaria varco finalmente i cancelli aperti all'ora X e riesco ad entrare sulla metro per il primo viaggio.
E qui si torna
finalmente al titolo: confessioni perché?
Perché ammetto di essere scemo, ma svegliarsi alle otto di quella domenica solo per fare il primo viaggio, di circa dieci minuti, pressato e quasi ucciso da orde di ultrasessantenni con parentele unne è tutt'ora una specie di momento di orgoglio per me, vero subway-geek.
Perché ammetto di essere scemo, ma svegliarsi alle otto di quella domenica solo per fare il primo viaggio, di circa dieci minuti, pressato e quasi ucciso da orde di ultrasessantenni con parentele unne è tutt'ora una specie di momento di orgoglio per me, vero subway-geek.
E ora vi starete dicendo, non se ne
vergognava prima? Non era una piccola perversione?
Beh, mica si può passare la vita nella vergogna, o sì?
Beh, mica si può passare la vita nella vergogna, o sì?