6 feb 2014

L'ombra su Paolo Sarpi (pt. 3)

"Cuore di Giada? Quale cuore di Giada?" dissi cercando di guadagnare tempo.
Il Capo era persino più serio del solito, quindi la mia naturale cau
tela era raddoppiata.
"Non so davvero di che parli, ti prego, credimi" continuai in cinese, il mio bonus pagliacciata quotidiana era già stato usato quindi era il momento di fare lo scolaretto docile: le teste degli stronzi volano facilmente, qui a China Town. "Davvero non sai di cosa parlo Guido? Mi stupisci, di solito arrivi con la conta dei capelli in testa a Giuliano o cose così. Stai invecchiando caro mio, invecchiando. Il cuore di giada è un nuovo preparato a base di metanfetamine, meth solida indovina un po' di che colore." "Ok Capo, ma lo conosci il mio rapporto con la roba, da quella volta che..." "Non interrompermi. - tagliò corto con un tono lievemente irritato - Un carico da 20 tonnellate è sparito ieri notte. Un NOSTRO carico da 20 tonnellate. O nessuno dei tuoi te ne ha parlato e stai invecchiando, o mi stai prendendo per il culo." Lo fissai con sguardo incredulo, non sapevo ancora dove stesse andando a parare ma la sensazione era che mi avessero appena fottuto con un forcipe.
"In ogni caso non ci sono problemi, Guido. L'importante è che quelle 20 tonnellate tornino qui. Spero per te che ne sappia più di quanto vuoi farmi intendere: sarà più facile per te recuperarle."
Cazzo quanto lo odio, il mio istinto. Quindi ricapitolando ora dovevo davvero trovare quella meth, o avrei fatto la fine del cavallo trovato a frammenti nei ravioli. Scrutai il Capo per scorgerne un barlume di divertimento, di cameratismo e affetto paterno che era solito rivolgermi. Non ne trovai. 

La conversazione era quindi conclusa, potevo andare. No, decisamente non in pace.

1 commento:

niente post anonimi, ci piace sapere con chi stiamo parlando